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domenica 21 febbraio 2021

Le cantanti

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Il 16 aprile 2019,  in Italia si emetteva un francobollo dedicato a Nilla Pizzi.
Mia mamma, donna di 84 anni con vividi  ricordi, racconta che, nei primi anni '50, suo padre la pregava di cantare le sue canzoni. A lui piacevano molto, la radio però c'era in un'unica casa del loro paese. Tutti andavano lì ad ascoltare il festival di Sanremo, del 1951 la prima edizione. La guerra era finita da poco. Un altro tempo si stava affacciando: il dopoguerra con le sue canzoni melodiche, enfatiche, retoriche e rassicuranti, piene di pathos, che Nilla Pizzi ha rappresentato cantando.
Chissà se le sarebbe piaciuto questo francobollo con foto, o se avrebbe preferito una tecnica calcografica, magari più vicina al suo  tempo? Forse si, le sarebbe piaciuto. Nilla Pizzi era anche una donna moderna, per la sua epoca, uno spirito volitivio, combattivo che ha attraversato la vita reale con forza e romantica sensualità.

"Una ex operaia della Ducati, Adionilla (in arte Nilla) Negrini (1919-2011) di Sant'Agata bolognese, sposata con Guido Pizzi, diviene a furor di popolo Regina della canzone italiana.

Al primo Festival di Sanremo si presenta con nove canzoni, vincendo il primo e secondo premio. La canzone Grazie dei fior, scritta dal nipote di Alfredo Testoni, Giancarlo, vende 35.000 copie.

L'anno successivo partecipa al Festival con sette canzoni e vince i primi tre premi. Il brano Vola colomba ha grande risonanza, la canzone Papaveri e Papere sarà tradotta in quaranta lingue e adottata dal Partito comunista per i manifesti della campagna elettorale."

(testo tratto da Biblioteca Salaborsa biblioteca multimediale di informazione generale)

 

 


A riveder questo video, si può capire come la "modernità" di Nilla sia lontana anni luce dalla nostra, così complessa e intricata. Sono via via giunte da allora tante altre conquiste di liberazione della condiziione femminile dagli stereoptipi del passato. Guardando indietro, da dove siam partite, si può vedere meglio - mai accettare -  la fatica del cambiamento e la resistenza nelle menti che ignorano la verità delle cose: il bisogno profondo di riconoscimento umano, sociale, il bisogno insopprimibile della libertà in ogni essere vivente, uomo o donna che sia, e quanta strada occorra ancora per trovare una nuova, serena convivenza delle diversità, ingrediente fondamentale per un concreto sviluppo della razza umana.